top of page
Immagine del redattoreGiorgia Belardini

Secondo figlio: istruzioni per l’uso

Aggiornamento: 11 ago 2022

Allargare una famiglia è entusiasmante e consente di realizzare ancora più concretamente il progetto comune e duraturo della coppia, ma porta anche numerosi cambiamenti e difficoltà: si modificano le abitudini, nascono preoccupazioni, complicazioni nella gestione dei figli, della casa, delle relazioni sociali, delle intrusioni da parte di amici o parenti. La nascita del secondo figlio è una scelta importante e apporta delle modifiche sostanziali rispetto al già nuovo equilibrio che è stato raggiunto con la nascita del primogenito.

All’interno della mente dei genitori si verificano dei pensieri nuovi e dei ragionevoli dubbi: la differenza di comportamento con i due figli, le emozioni che susciteranno in loro, i ritmi differenti, il riaffrontare problemi che sembravano superati, le nuove possibili gelosie… d’altra parte anche nel fratello più grande si noteranno degli effettivi cambiamenti come l’attenzione non più univoca e il minor tempo a lui dedicato che possono portare sensazioni spiacevoli fino a vere e proprie regressioni, quali il succhiarsi il pollice o fare la pipì a letto. La nuova identità del bambino, della coppia e della famiglia deve venir fuori piano piano, attraverso le varie esperienze che ci si appresta ad affrontare.

Come si riorganizza il sistema familiare? Moltissimi sono i cambiamenti che una neomamma deve necessariamente affrontare. Può capitare che spesso si senta sopraffatta da tutte queste novità, tanto da sperimentare un abbassamento del tono dell’umore, la comparsa di sintomi ansiosi e un aumento nei livelli di stress percepito, tutti fattori che potrebbero incrementare il rischio di difficoltà emotive o di autoregolazione durante i primi due anni di vita del bambino. L’attuale panorama scientifico sostiene che la cura, l’ascolto e la tutela del benessere psico-fisico della madre sono diventati condizione imprescindibile per garantire lo sviluppo sano e armonico del bambino. E’ fondamentale, quindi che si prenda cura di se stessa, che riesca a ritagliarsi i propri spazi e quando serve a delegare. Il pilastro dell’intera famiglia? La famiglia felice nasce dalla coppia. Non dimenticatevi di prendervene cura. È il modello di amore e comunicazione a cui si ispireranno i vostri figli e avere dei genitori felici permetterà di esserlo anche a loro.

Che differenza c’è tra il primo e il secondo figlio in termini di emozioni e aspettative dei genitori? Quest’anno è uscito un meraviglioso film scritto da Mattia Torre e diretto da Giuseppe Bonito, “Figli”: racconta di Sara (Paola Cortellesi) e Nicola (Valerio Mastandrea) sposati e innamorati, già con una bambina di 6 anni, Anna. Esprimono bene questo concetto in un dialogo significativo mentre sta per nascere il loro secondo figlio: -Cambierà tanto? -No, non cambierà tanto, saremo flessibili, andrà tutto bene. -Allora perché dicono che 1+1 fa 11? -(e con il volto tra lo sbalordito e il terrorizzato) Saremo sempre noi. 11.

Certamente con il secondo figlio c’è l’esperienza di chi ha già vissuto per la prima volta qualcosa, quindi ha passato la fase della novità, del non saper come fare o della preoccupazione del non sentirsi all’altezza; soprattutto ci troviamo di fronte ad una famiglia che ha già preso un assetto di “dare spazio all’altro”, un passaggio evolutivo importante di una coppia che si apre alla nuova vita. Ciò che varia è la modalità di fronteggiare un nuovo arrivo: flessibilità e organizzazione sono fondamentali per far fronte a nuove relazioni, interazioni e gelosie e per riprogrammare il proprio tempo, le proprie energie e le nuove necessità.

Come e quando comunicarlo al primogenito? Se la decisione di allargare la famiglia è stata presa dalla coppia con convinzione e di comune accordo, l’arrivo di un nuovo membro sarà sicuramente accettato da tutti gli altri componenti con gioia e collaborazione. Quando il primogenito è piccolo (fino a 3 anni) consiglio di comunicarglielo una volta che la gravidanza è abbastanza evidente: il bambino a quell’età vive nel “qui ed ora” e per lui un mese è un tempo molto lungo che potrebbe accrescere l’ansia per quello che succederà, specialmente se non può notare cambiamenti tangibili. A quel punto si potrà dare l’annuncio con le debite spiegazioni o attraverso un disegno, naturalmente mamma e papà insieme, utilizzando solo espressioni di gioia e messaggi positivi ed evitando di esprimere eventuali preoccupazioni relative alla gravidanza o alla futura situazione familiare. Quando, invece, il primogenito è più grande, suggerisco di organizzare un momento speciale per comunicare la bella notizia, descrivendo ciò che avverrà (con i relativi cambiamenti) e mettendo in risalto il ruolo importante che avrà in quanto fratello maggiore: lui ha aperto la strada e con il nuovo arrivo non verrà privato di nulla ma, anzi, avrà l’opportunità di fare nuove esperienze. Potete ritagliarvi un “tempo dei ricordi”: prendete delle foto di quando anche loro erano piccoli e commentatele insieme, ricordando dove eravate, cosa pensavate, chi ha scattato la foto, le emozioni… l’obiettivo è far comprendere che i neonati hanno bisogno di cure che loro stessi hanno avuto, che sono amati e apprezzati, e questo non cambierà. I ragazzi sono di solito molto creativi e coinvolgerli nella sistemazione e nell’accudimento del nuovo arrivato, darà loro la sensazione di avere il controllo della situazione, di non venire esclusi o rimpiazzati e accrescerà la loro autostima.

Come far sì che non soffra di gelosia appena nato? E’ assolutamente normale che ci sia disorientamento e curiosità, ed è per questo che dobbiamo prevenire e rispondere con coerenza, aiutandoli quando occorre a verbalizzare le emozioni provate. Una volta arrivati a casa, potrebbe essere utile, nel caso di un bambino sotto i 3-4 anni, che la mamma dedichi un momento solamente a lui tra la lettura di un libro, una coccola o raccontando quello che è successo in sua assenza. Così facendo si creerà condivisione e si sentirà partecipe di un grande evento della famiglia. Lasciate, se ne ha voglia, che accarezzi il nuovo fratellino, che senta il suo odore, che muova un po’ la culla, affinché cominci a relazionarcisi, mentre cercate di tenere riservato il momento dell’allattamento, talmente intimo e denso di un significato di vicinanza che potrebbe non essere da subito pienamente compreso ed accettato. Può aiutare ridistribuire a tutti i nuovi compiti domestici, modificare gli spazi e cambiare abitudini e ritmi prima che arrivi il neonato, per evitare che possa ricondurre la causa alla nuova nascita. Spesso non sono gelosi, hanno semplicemente bisogno di abituarsi alla novità in famiglia.

E quando il padre non è lo stesso del primogenito? Dipende dal rapporto creato, da quanto tempo è presente nella loro vita, dal rapporto con il vero padre, dal clima familiare… insomma le variabili sono tante. Le regole sono le stesse, valide per tutti: rispetto e accoglienza. Rispettare le emozioni di tutti, gli spazi, le abitudini e accogliere con positività i cambiamenti, le preoccupazioni e le nuove richieste che questa nuova vita comporta. La famiglia è una squadra, una squadra che vince.

RIASSUMENDO

  1. Accogli le emozioni e i pensieri di tutti.

  2. Rispetta i tempi del singolo: ognuno ha il proprio tempo per accettare i cambiamenti, per assestarsi, per abituarsi alle novità.

  3. Prenditi cura di te, della coppia e dei figli anche singolarmente.

  4. Comunica in modo chiaro, sincero e positivo la gravidanza.

  5. Evita di far coincidere importanti cambiamenti con l’arrivo del fratellino.

  6. I figli non sono uguali, hanno abitudini, bisogni e temperamenti diversi.

  7. Previeni disorientamento e curiosità, preparando il primogenito ai nuovi cambiamenti.

9 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page